domenica 4 gennaio 2015

Renzi il giovane Gattopardo

Renzi come al solito ci stupisce con effetti speciali di inizio anno: una riforma al mese nel 2015, riforma elettorale e altro. Cose già sentite nel corso del 2014 e rivelatesi in gran parte bufale. A parte la pur condivisibile riforma dell'articolo 18, un totem francamente ormai inutile e la riforma del senato (cui peraltro mancano tre letture parlamentari a maggioranza dei 2/3 per diventare legge) abbiamo visto ben poco. Per quanto riguarda il decreto di fine anno esso contiene, tra le altre cose, alcuni regalini agli evasori, l'aumento dell'iva e delle accise sui carburanti e l'inasprimento della tassazione per i lavoratori autonomi minimi (cioè sotto una certa soglia di reddito). Nonostante tutto gran parte della stampa e dell'establishment continua a difendere Renzi, che pure in questo anno di governo ha dimostrato solo di essere abile nel fare salotto (tv) e annunci. Il suo governo non ha alcun piano innovativo per rilanciare il paese anche perchè non ha mandato alcun segnale di voler invertire la tendenza in settori fondamentali come il taglio della parassitaria spesa pubblica (che fine ha fatto  la spending review?), la lotta alla corruzione, la riforma della giustizia (in senso serio non a favore di Berlusconi), il rilancio del turismo e del territorio (il suo governo continua invece a partorire mostruosità come il decreto Sblocca-Italia pieno di cemento e rilancio delle "grandi"opere), la riforma della scuola. Insomma un governo che è il continuatore di politiche precedenti e non rappresenta un punto di rottura rispetto al passato. Renzi è un ex democristiano, politicamente parlando figlio di Berlusconi, con cui punta ad eleggere il capo dello Stato e fare la riforma elettorale. E su questo punto Renzi dimostra di non voler cambiare affatto proponendo una legge che ancora una volta propone dei capilista bloccati tanto cari a Berlusconi (quindi nominati dai partiti e non scelti con le preferenze), di fatto un "porcellinum". Tutto cambia affinchè nulla cambi. La forza di Renzi risiede nella debolezza degli avversari interni ed esterni e nella incapacità di proporre una valida alternativa politica e un progetto che si opponga alle disastrose politiche di rigore imposte al Sud Europa dalla troika germanocentrica. Le elezioni in Grecia previste a fine gennaio saranno  forse la chiave di volta e il punto di cambiamento. Se come sembra vincerà Siryza tante cose potrebbero cambiare nella politica europea. Di certo Tsipras potrebbe accellerare quei cambiamenti necessari al nostro paese, che il giovane gattopardo e conservatore Renzi non saprà portare.

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