Ieri sera sfogliando qua e là un po' di quotidiani on-line mi sino imbattuto in un approfondimento de El Pais,
uno dei maggiori giornali spagnoli. E a mio avviso uno dei migliori in
Europa. «Il neonato partito Podemos ha intenzione di cambiare strategia
comunicativa», si legge nell'articolo che riferisce una notizia
all'apparenza banale ma che mi ha dato la stura per cercare in rete
altre notizie più dettagliate su questa giovane formazione politica.
Così mi sono imbattuto nella foto di uno dei fondatori di Podemos, un
ragazzo giovane neppure trentenne e su alcune dichiarazioni riferite al
neo-segretario generale del partito Pablo Iglesias.
Incuriosito
mi sono messo a cercare notizie più precise su Iglesias. Ho scoperto un
curriculum di spessore, una vita vissuta con intensità, una persona
giovane, ma ricca di esperienza. Poi mi sono chiesto: ma è possibile che
in Italia non possa nascere un partito come Podemos, un partito nato da
un gruppo di giovani entusiasti e capaci? Si badi bene il punto non è
la collocazione politica. Il punto è la chiarezza dell'orizzonte, la
coerenza dell'azione, la trasparenza nell'organizzazione. Sono valori
prepolitici che dovrebbero coinvolgere tutti gli schieramenti, destra,
centro, sinistra, sopra e sotto. Non ci sono giovani di questo tipo in
Italia che coniughino in modo virtuoso merito e metodo? Forse sì, ma il
nostro Paese li brucia.
Fatte le debite proporzioni in
Grecia un fenomeno simile lo ha vissuto Syriza, formazione capeggiata
dal giovane Tsipras, prima nei sondaggi nel suo Paese. Da noi invece
segnali di questo tipo non ce ne sono. Da noi purtroppo hanno la meglio i
vecchi trasformisti o i nuovi volti senza contenuti o senza competenza.
In Spagna o in Grecia ci sono partiti e movimenti che potrebbero presto
prendere il potere o comunque avere responsabilitàdi governo; partiti
composti da una giovane classe dirigente.
Per questo sono
incazzato e molto con il nostro Paese e la sua mentalità conservatrice,
vecchia che stronca sul nascere qualsiasi afflato che porti in grembo
una novità vera. Da noi il nuovo dovrebbe essere rappresentato dal M5S,
ma dietro Grillo e Casaleggio, sul piano politico con la "P" maiuscola,
c'è il vuoto. I due ormai si sono ridotti alla stregua di praticanti
della politica con l'unico scopo di imbrigliare un po' di scontento. Di
conseguenza il M5S, e lo dico a malincuore, s'è trasformato in un tappo
che di fatto impedisce il nascere di forze nuove, capaci, come Syriza e
Podemos,
di rappresentare vere e fondate istanze di cambiamento. È arrivato il
momento di rifare questo Paese, di rifondarlo con coraggio e
convinzione. Non possiamo più permetterci di vegetare aspettando
miracoli che non accadranno. In Spagna e Grecia ci sono già i leader del
futuro.
Negli anni '80 eravamo tra le prime cinque
nazioni più industriaizzate nel globo. Oggi siamo caduti in 11esima
posizione mentre ci avviamo in quindicesima. Siamo un Paese condannato a
deperire? Non lo so ma le colpe sono di tutti: a partire da una classe
dirigente avida, senza orizzonti, per arrivare ad un popolo
individualista e votato per sempre al tornaconto personale. Egoismo e
senescenza da noi si sono accoppiati e hanno generato un ibrido che
divora ogni cosa. Ache sé stesso.
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